domenica 17 marzo 2013

Il miracolo della birra

Foto di Temple Bar Bolzano
Importare nel paese “acquisito” le feste tradizionali della terra d'origine, è la caratteristica degli emigranti della società moderna e multietnica. Se poi il tipo di festa risulta divertente per tutti, la festa stessa viene presto adottata anche dagli “autoctoni”. E' quello che è successo anche nella mia famiglia, dove accanto a San Nicolò, festeggiato da mia madre originaria del Cadore, si festeggia anche S.Lucia proveniente dal Trentino, provincia d'origine dei parenti di mio padre. La cosa si è ripetuta in seguito per i miei figli, dove accanto a San Nicolò, S.Lucia e Babbo Natale si è aggiunta la Befana, festeggiata dalla famiglia di mio marito i cui parenti avevano provenienza romana. Il tutto ha dato origine ad un intero mese di festaggiamenti, a base di dolci e regali...L'importazione delle feste, al giorno d'oggi, non è più limitata alle diverse regioni italiane, ma arriva da molto più lontano. Forse è per questo che a novembre, da alcuni anni, appaiono anche a Bolzano le maschere di Halloween, che vengono a “rallegrare” in maniera angloamericana il latino cupo mese dei morti. Ok, forse è anche tutto un po' un business, direte voi, e non solo l'adozione di tradizioni straniere. 
Foto di Temple Bar
Comunque sia, il 17 marzo è la festa di San Patrizio, patrono d'Irlanda: il Temple bar di piazza Domenicani si è vestito a festa, organizzando il “Festival di St.Patrik Day”, una più giorni di festeggiamenti, a base di concerti e partite di rugby. Eva Corre non ha resistito e nonostante il vento gelido che invitatava tutti a stare chiusi in casa, è andata a festeggiare St.Patrick al Temple Bar. Fino all'ultimo eravamo indecisi sul da farsi: infatti giovedì 14 marzo, serata infrasettimanale (!), c'erano ben almeno altri due eventi alla stessa ora (AAA – Autori Cercasi, un festival acustico al Vintola, e la proiezione di un film al Pippo Stage), ma c'erano anche altri eventi all'ora dell'aperitivo (Intruders al Museion Passage alle 18, la presentazione di un libro “Diario di un obiettore” nell'antico municipio sempre alle 18, “Nel cerchio dell'arte” al centro Trevi alle 18.30) e ancora altri che non vi sto a scrivere. Visto che ho famiglia e all'ora dell'aperitivo sono in cucina a preparare la cena, salto gli appuntamenti delle sei e dopo aver fatto “il testa o croce”, indecisa tra il Vintola e il Temple Bar che organizzava un concertino dei Peggy Germs, il caso decide per quest'ultimo, sposando così l'idea di festeggiare degnamente San Patrizio. Il concertino, previsto all'aperto, si fa dentro il pub, causa vento siberiano. Entriamo e il locale è già pieno, la sala è piccina, ma accogliente. Alla tv c'è la partita di calcio “Inter-Tottenham”. 
La band è già schierata, ma bisogna aspettare la fine della partita, che (purtroppo per me, sono completamente disinteressata allo sport) arriva anche ai tempi supplementari. 
Foto di Temple Bar
Nel frattempo ci si beve una birra. La bassista dei Peggy Germs deve essere anche lei digiuna di calcio, infatti sfoggia per l'occasione una giacca a righe bianconere. Il nuovo tastierista dei Peggy è un ragazzone di almeno due metri, che anche da seduto supera abbondantemente l'altezza degli altri musicisti della band. Iniziano a suonare, l'acustica non è proprio buona, almeno dalla mia postazione, appoggiata al muro vicino all'enorme ripostiglio-frigo, una specie di scrigno dove il gestore custodisce numerosi barilotti di birra, che usciranno a più riprese e con velocità impressionante durante la serata, per andare al bancone dove c'è “la spina”. La musica di Peggy Germs si sposa bene con le parole “festa, birra, allegria”. Si inizia con She, per poi continuare con il loro repertorio originale Garage. Dopo i primi pezzi si balla, muovendosi quel poco che si riesce, attenti a non rovesciare le birre tenute in mano dai vicini. Il gestore ha uno splendido cappello con i colori irlandesi, raccoglie bicchieri vuoti, che rispuntano pieni dopo poco tempo, nelle mani del pubblico. L'allegria è contagiosa. Mr.Alex ci regala una personale interpretazione di “Io sto bene” dei CCCP, molto apprezzata dal pubblico, che forse i CCCP dal vivo non li ha mai sentiti. Si chiede il bis anche se è tardi, e il locale è veramente pieno; il mio pensiero va a San Patrizio. Chissà se avrà fatto dei miracoli. Vista la velocità con cui lo “stanzino-frigo” si apre e si chiude, mi viene da pensare che forse avrà trasformato l'acqua in birra: bionda, rossa e scura! E stasera il miracolo della birra si ripeterà al Pogue Mahones di vicolo Erbe, con la musica irish della band Nice Price... Buon St.Patrick Day a tutti!!!
Foto di Temple Bar