Ci sono vecchi edifici che dovrebbero essere conservati anche quando la funzione per la quale erano stati costruiti viene a mancare, in quanto essi appartengono ormai alla storia locale, alla memoria collettiva e alle radici delle persone. E' il caso della vecchia stazione della Ferrovia della Val di Fiemme a Ora, sede del Circolo AurOra. L'edificio è stato trasformato da ex stazione ferroviaria in un circolo culturale Arci e grazie ai componenti dell'Associazione, rivive oggi una seconda vita.
Molte sono le attività proposte dall'Associazione AurOra nella vecchia stazione: cineforum, mostre, concerti. Ci sono poi altre iniziative, come il bookcrossing, i gruppi di acquisto solidale, l'organizzazione della staffetta per ricordare le vittime della strage di Bologna del 2 agosto 1980, prevista nell'estate del 2013. Il circolo AurOra non è frequentato solo dagli abitanti del paese; la sede è facilmente raggiungibile anche dalle località vicine e dalle città. La posizione un po' decentrata rispetto al paese, ne fa una location ideale per i concerti, perchè non crea conflitti con i residenti.
Ho avuto occasione di andarci per la prima volta domenica, in occasione del concerto dei Mombu, ed è stato amore a prima vista. Averne di edifici così, da custodire e trasformare in luoghi per la cultura. La stazione ha conservato il suo aspetto esterno e da quanto ho potuto intuire, anche all'interno gli interventi sono stati poco invasivi. Il locale ha mantenuto intatto quel sapore vintage a me tanto caro e il calore che solo i vecchi edifici riescono ad emanare. La piccola sala teatro è stata ricavata nella ex sala biglietteria, mentre la vecchia sala di aspetto è stata attrezzata con biliardo, divano e
libri, da dove si può accedere al bar. Alle pareti, ridipinte con colori caldi, ci sono vecchie fotografie di quando la stazione era in
funzione, a pavimento ci sono ancora le vecchie assi di legno. In questi ambienti, che sono stati luoghi di transito di tante persone e il crocevia di scambi tra il Trentino e l'Alto Adige, tra pianura e montagna, si respira un'aria piacevole e familiare. Nella saletta eventi, lunga e stretta, il palco è
in fondo. Qui il colore predominante è il nero, le finestre sono state chiuse, ma ci sono ancora le cornici
degli infissi e delle porte a raccontarti la storia passata. E' bello sedersi nella sala d'aspetto della vecchia stazione ed attendere l'inizio di un concerto, sorseggiando un bicchiere di buon vino, sfogliando i libri allineati sugli scaffali.
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