sabato 1 giugno 2013

Francesco Camin - Il ragazzo con la chitarra

 
Foto di Marco Maravigna

Francesco Camin è un cantautore trentino, la sua musica è un gradevole pop moderno, dove anche le parole hanno una certa importanza. Lui le sceglie con cura e le utilizza per raccontarci qualcosa di sé: le sue sensazioni, il suo amore per la natura, le cose semplici e belle come vivere sopra gli alberi, il sole che si nasconde dietro il temporale, l'acqua trasparente e l'autunno da calpestare. Le sue canzoni mi hanno riportato alla memoria il calore, la semplicità e la gioia umana delle serate passate con gli amici intorno ad un falò, immersi nella natura: anche allora c'era sempre un ragazzo con la camicia a quadri e con la sua chitarra. 
Dall'intervista capirete che c'è molta preparazione, studio, impegno e passione nel lavoro di Francesco e forse riuscirete a intuire da dove provengono le sue parole e come nascono le sue canzoni.


Hai iniziato a suonare molto presto, ci puoi raccontare come è nata questa passione per la musica? Con quale strumento hai incominciato e perché?

Ho iniziato presto si, avevo otto anni quando ho imbracciato per la prima volta una chitarra. La passione è iniziata al mio primo campeggio con gli scout, si stava cantando “Il gatto e la volpe” di Bennato e ho pensato “cavolo devo imparare a suonarla”. Così ho chiesto qualche dritta al mio capo scout di allora e da lì è sbocciato l'amore (verso la musica, non verso il mio capo scout :-) ).

Foto di Stefano Bellumat
Prima di scegliere il genere cantautorale, hai suonato altri generi musicali? Quando ti sei detto “Io da grande farò il cantautore?” Quali sono i cantautori che hai amato o che ammiri, italiani e stranieri? 

Diciamo che ho cominciato a suonare con gli amici nelle classiche cover band rock, con le solite canzoni in repertorio tipo Knockin' on heaven's door e compagnia bella. Poi ho avviato assieme ad altri amici un progetto di musica originale con il quale abbiamo calcato qualche palco per un paio di anni. Mi sono poi piano piano spostato sul genere cantautorale si, non so bene definire il come e il quando, mi è comunque sempre piaciuto raccontare la mia visione delle cose nelle mie composizioni. Nel mio percorso di fruitore della musica cantautorale ci sono state diverse tappe, da de Andrè a Guccini, fino ad arrivare ai giorni nostri con un sound più moderno e se vogliamo più “pop”, che vedono protagonisti artisti come Damien Rice, Ed Sheeran, e il nostro connazionale Niccolò Fabi.

Hai frequentato il Centro Europeo Tuscolano, la scuola di musica leggera fondata da Giulio Rapetti (Mogol) ci racconti cosa hai appreso o cosa hai migliorato nel tuo modo di fare musica? E' stato determinate per la tua formazione e per continuare il tuo progetto solista?

Ricordo sempre con molta nostalgia le settimane passate al CET, è stata un'esperienza per me molto coinvolgente, emozionante, istruttiva e visionaria sotto certi aspetti. Il fatto è che, per come l'ho vissuta io, vengono demolite alcune tue convinzioni sul come far musica e vengono abbattuti i preconcetti che si hanno di solito verso il pop. Gli insegnanti ti aprono la mente, se così si può dire, su un mondo molto ricco e molto affascinante, che però viene associato troppo spesso alle canzonette da radio. Io ho frequentato il corso compositori, sotto la guida di Massimo Bombino e Giuseppe Barbera, un corso veramente interessante che mette a nudo i più grandi successi pop dell'ultimo secolo, spogliandoli dall'arrangiamento, dall'interpretazione, da tutto il teatrino che sta intorno, per poter lavorare esclusivamente sull'essenzialità del brano, cioè sull'incastro che c'è tra armonia e melodia. Ora, ci vorrebbero più parole e più tempo per spiegare bene il tutto e non creare incomprensioni, però posso solo dire che è un metodo di studio molto bello ed efficace, che ti permette di prendere spunti da brani che magari non avresti mai ascoltato perchè troppo “stupidi”, tipo Asereje delle Las Ketchup :-)
Quindi posso dire che si, è stato molto utile per me apprendere queste teorie e questi metodi; di sicuro ha raddrizzato un po' il tiro del mio progetto e mi permette di convogliare le idee in maniera più efficace.

I testi sono molto importanti per la buona riuscita di un pezzo? E' veramente così difficile scrivere
Foto di Stefano Bellumat
dei bei pezzi in lingua italiana? E' vero che in Italia mancano autori, o per meglio dire gli autori sono sempre i soliti noti?


Dipende da cosa fai, dal genere che vuoi seguire. Io parto dall'idea che la primissima cosa che deve catturare l'attenzione dell'ascoltatore è la musica, non certo il testo. Se facessi ascoltare a dieci persone un brano, magari orecchiabile, e una volta finito l'ascolto provassi a chiedere “cosa vi ricordate maggiormente?” secondo me otto su dieci risponderebbero canticchiando il ritornello, o comunque si aggancerebbero alla melodia o a qualcosa relativo alla musicalità del brano. Pochissimi risponderebbero “beh l'ultima frase della prima strofa era profondissima!” . Questo non perchè la gente è disattenta, ma perchè è normale che ad un primo ascolto rimanga impressa la musica piuttosto che le parole, basta guardare cosa capita con le canzoni in un'altra lingua, di sicuro non le si ascolta per il testo!
Il testo è una componente (importantissima per me) che arriva dopo. Arriva quando chi è rimasto colpito dalla musica, fa ripartire il brano e lo ascolta con più attenzione, soffermandosi, soppesando le varie parti della canzone, provando ad interpretarla. Questa ovviamente è il mio punto di vista!
Detto questo, non è facile scrivere in italiano, è molto più semplice in inglese, sia per motivi puramente tecnici (in inglese la maggiorparte delle parole sono tronche, cioè hanno l'accento sull'ultima sillaba, cosa “facile” da musicare) sia per motivi di suoni (è più facile fare rime).
A me comunque piace un sacco la lingua italiana, trovo che sia molto musicale e molto ricca di sfumature; credo che le parole in italiano, se messe in un giusto ordine e in un giusto contesto, “cantino” senza il supporto di uno strumento musicale; resta comunque una cosa difficile, soprattutto se vogliamo scrivere un testo per un brano pop, cioè dando più attenzione alla melodia piuttosto che al testo. Se si guardano le canzoni dei “vecchi” cantautori tipo de Andrè o Guccini, il testo è la parte principale del brano e la musica è un accompagnamento, nel pop è l'esatto contrario. Quindi tutto sta nel decidere cosa fare.
In Italia ci sono moltissimi autori validi, solo che gli autori in se rimangono sempre nascosti perchè il frontman della canzone è sempre l'interprete, quindi generalmente si dice “ehi l'hai sentita l'ultima canzone di Laura Pausini?” quando in realtà la canzone non è di Laura Pausini, lei è solamente l'interprete. Gli autori sono sempre nell'ombra. Io comunque credo ce ne siano molti e bravi.

Nelle tue canzoni la natura è molto presente: in una dici che vorresti essere come l'acqua, in un'altra che hai bisogno di aria, in un'altra ancora che vorresti vivere sopra gli alberi. Per i tuoi testi prendi ispirazione dalla natura? E' importante vivere in Trentino per trovare l'ispirazione per i tuoi pezzi? Pensi che potresti spostarti in una grande metropoli per crescere ancora di più a livello musicale o ti ...mancherebbe l'aria?

Cavolo hai scandagliato proprio le informazioni in maniera accurata :-) ti ringrazio per questa attenzione! La natura è sempre molto presente nei miei pensieri si, e di conseguenza viene trasposta nelle mie canzoni. Di certo il Trentino offre molte opportunità per immergersi nella natura vera, selvaggia, lontano da tutto e tutti, infatti amo la mia regione e sono molto grato di essere nato e di vivere ancora qui. Penso che riuscirei a trasferirmi in una metropoli si, ma senza tagliare i ponti con il Trentino di sicuro, sempre per poter “ricaricarmi” e rifocillare la mia parte più selvaggia e pulita. Perchè la natura è bella non c'è niente da dire, è tutto in equilibrio, ci sono delle leggi che regolano cicli complessi eppure tutto funziona perfettamente, è sbalorditivo. Una cosa che penso e che mi ripeto spesso è che noi siamo la specie dominante sul pianeta ok, ma siamo pur sempre “animali” e anche noi rispondiamo a quelle leggi e a quei cicli, non dobbiamo dimenticarlo; ogni tanto credo che la gente tralasci il fatto che prima o poi il nostro corpo morirà e torneremo all'origine, si da troppa importanza alla vita terrena addobbandoci di milioni di cose che in fondo sono superflue. Ora, non voglio fare discorsi buddisti, da greenpeace o sparare strane teorie metafisiche, dico soltanto che a volte sarebbe meglio non prendersi troppo sul serio, perchè non ne vale la pena. Nel medioevo era usanza tenere un teschio sulla scrivania per ricordarsi della morte, potremmo farlo tornare in voga!

Nonostante la tua giovane età, hai un curricolum di tutto rispetto. In molti concorsi sei arrivato in finale, hai preso premi della critica e hai vinto il primo premio nel concorso “Togli i tappi” nel 2012. Semifinalista di Upload 2012 e anche 2013. Primo premio della critica e terzo classificato a Rocknet nel 2013. In questo momento stai partecipando o pensi di partecipare ad altri concorsi a livello nazionale? Pensi che possano essere una buona strada da seguire per riuscire ad emergere? 

Ti ringrazio per i complimenti. Si sto partecipando ad altri concorsi e festival nazionali, ancora non so nulla perchè sto attendendo risposte, però diciamo che non rimango mai fermo e cerco sempre di sfruttare le occasioni che mi si offrono. I concorsi sono di sicuro una buona strada per farsi conoscere e per fare esperienza soprattutto, perchè la partecipazione ad eventi grandi ridimensiona la tua visione e le tue opinioni, cosa secondo me importante. Cioè, chiaramente bisogna avere fede in quello che si fa ed essere convinti che la strada sia giusta, altrimenti non c'è gusto, però è fondamentale anche una certa dose di apertura, di umiltà e di autocritica.

Foto di Marco Maravigna
Puoi parlarci dei tuoi progetti futuri e se hai in previsione l'uscita di un cd?

Durante l'estate ci saranno diverse occasioni per conoscerci dal vivo, farò diversi concerti da giugno a settembre. Si, sono al lavoro con un disco, mi piacerebbe farlo uscire il prossimo inverno. Nel disco i brani sono realizzati ed arrangiati assieme ad alcuni amici musicisti con cui collaboro da un paio di anni, Andrea D'Amato alla batteria/percussioni, Francesco Cretti alle chitarre, Francesco Lanzinger al basso, Niccolò Zanella al sassofono e forse ci saranno delle comparsate di Adele Pardi al violoncello e Gio_Venale per qualche collaborazione più electro style :-)
Potete comunque rimanere in contatto con me attraverso il mio sito web www.francescocamin.com, sulla mia pagina Facebook, Twitter e sul mio canale YouTube.
Grazie molte per l'intervista!



" Io vorrei vivere sopra gli alberi
Vestirei le mie figlie con le foglie
io vorrei crescere assieme agli alberi"
(Francesco Camin.- Vivere sopra gli alberi-)





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