giovedì 6 giugno 2013

MAINFELT Go to America



Foto di Mainfelt

Chi mi conosce e mi legge da qualche tempo, sa che mi diletto maggiormente con la musica rock underground, ma in realtà ascolto un po' di tutto, eccetto ... la musica folk. Quale migliore occasione potevo avere, per avvicinarmi a questo genere musicale, se non quella di intervistare i Mainfelt? E' uno dei gruppi  altoatesini selezionati come finalisti ad Upload 2013. La band è formata da Patrick Strobl, (voce e chitarra) Kevin Prantl (banjo), Veit Rinner (chitarra), e Stephanie Blaas (percussioni).
Foto di Mainfelt
Ero molto curiosa di conoscere qualcosa della loro musica. Così, sono riuscita ad intervistarli via web e questo, in sintesi, quello che Patrick Strobl mi ha raccontato.
Innanzitutto il nome del gruppo: MAINFELT, che in realtà non vuol dire nulla. E' frutto di un intenso "brainstorming"; è stato buttato lì nel mucchio da Kevin, - racconta Patrick - il nome è venuto fuori così, per caso e dopo un po' di riflessioni e ripensamenti sul modo in cui scriverlo è stato approvato da tutti. Per quanto riguarda la nascita della loro passione per il folk, racconta, in origine era una passione condivisa per la musica acustica, poi un giorno si sono trovati nel Bar "Pa Sui" di Schlanders -Silandro e mentre suonavano insieme, facendo un po' di "jam session", Kevin ha preso in mano un banjo ed ha iniziato a suonare. Quello è stato il momento preciso in cui tutti hanno capito in quale direzione sarebbe andata la loro musica: così è nato il folk dei Mainfelt!
Foto di Mainfelt
La band è stata fondata nel 2010, ma già nel 2011 i Mainfelt sono andati in tour all'estero, in Europa e perfino in America. - E' stata un  arricchimento personale - racconta sempre Patrick, che li ha fatti crescere anche come band. Avere la possibilità di suonare all'estero e ricevere un buon feedback, li ha sorpresi positivamente. Secondo loro, all'estero ci sono delle differenze culturali anche nel modo di vivere i concerti: il pubblico nostrano ha bisogno di più tempo o di un po' di alcool per entrare nell'atmosfera giusta.
Ma nel loro tempo libero, cosa ascoltano i Mainfelt quando non sono occupati a suonare? Tutti loro apprezzano certe band e alcuni musicisti, ma ognuno ha i propri artisti preferiti. Ascoltano anche hard rock, metal o musica classica.
Per quanto riguarda invece le loro canzoni, queste vengono scritte e composte da Patrick. I testi sono autobiografici, desideri o fantasie sulla vita, sul destino avverso o su cose reali, pratiche.
Foto di Mainfelt
Il loro nuovo album, appena uscito è composto da 9 pezzi, è autoprodotto ed è stato registrato a Tschards (Ciardes) con la collaborazione di Franz Raffeiner. Non prevedono di partecipare a contest musicali, sono giunti ad Upload quasi per caso. Pensano comunque che i concorsi possano offrire una valida opportunità per le band, quella di presentarsi davanti una giuria e ricevere un giudizio, per avere poi la possibilità di svilupparsi, di migliorare. Nel loro prossimo futuro i mainfelt hanno in programma di continuare con i concerti in Italia e all'estero ed in autunno resteranno per un periodo ancora in America.
Insomma, qualcosina in più dei Mainfelt l'ho capita. Per sentire la loro musica, basta andare ai loro concerti e se loro sono all'estero, basta recarsi in Val Venosta. Tutta la valle li sostiene e tutti sono loro fans: in tanti locali della valle o in alcune stazioni di rifornimento, se chiedete dei Mainfelt, potrete sicuramente trovare chi vi farà sentire il loro nuovo cd (e lo potrete anche acquistare!). 
DANKE MAINFELT! GRAZIE!



Mainfelt - All My Ghosts from kognitiv-Verein für Wahrnehmung on Vimeo.

Nessun commento:

Posta un commento