martedì 27 agosto 2013

Rotoliamoci tutti insieme nel... FANGO!!!

Copertina dell'EP Icarus - GO DOWN Records

Eva Corre ha finalmente "strappato" un'intervista ai Fango, il gruppo stonergrunge più amato della scena trentina, molto conosciuto anche in Alto Adige. Riservati, non fotogenici (a parer loro), li ho scoperti uomini di poche parole. Musicisti per cui sono i fatti che contano, perchè sono i loro strumenti a parlare. La loro musica non si può spiegare, si può solo ascoltare.
Nel 2012 i Fango hanno aperto i concerti dei  Fatso Jetson, Red Fang, Black Tusk, OJM e Church Of Misery, e sabato 31 agosto saranno al Full Tension Rock festival di Bolzano, prima de Il teatro degli Orrori e dei Deftones. Perchè per aprire i concerto dei "pezzi grossi" ci vogliono quelli "bravi", questi sono i fatti, niente chiacchiere!!
Il gruppo è formato da Cina (voce, chitarra) Simo (voce, chitarra) Berna (basso) Lorenz (batteria). L'ultima loro produzione è l' EP "Icarus" inciso per Go Down Records nel 2011.
Personalmente ho avuto il piacere di sentirli più di una volta e non li ho certo dimenticati. Non li avrà scordati neppure quel giovane bassista, di quel gruppo stoner vicentino di cui non ricordo il nome, che durante un concerto dei Fango, gli occhi fissi sulle mani del Berna, ho sentito esclamare: "Ahhh! Sapessi suonare come lui! Allora sì che potremmo essere anche noi una vera band!"  


I Fango nascono nel 2006. Un quartetto formato da due chitarre, basso e batteria. Come vi siete
Foto di Francesca Padovan
conosciuti? Perchè avete chiamato il gruppo con questo nome? Provenite tutti da esperienze musicali grunge e stoner? Siete più rabbiosi o paranoici? 

Simo: Frequentavamo l'ambiente della musica e ci conoscevamo da un po' di tempo, poi mi hanno chiamato per fare dei brani insieme e dai primi mesi del 2007 sono ancora lì, abbiamo cambiato 3 batteristi ed 1 bassista, l'attuale line-up è composta da Cina voce e chitarra, Simo voce e chitarra, Berna al basso e Lorenz alla batteria. Credo che siamo più rabbiosi.
Berna: Il nome Fango, come dice il Cina, è stato scelto perché i suoni “impastati” delle registrazioni delle prime prove danno l'impressione di camminare nel fango. Le nostre precedenti esperienze musicali spaziano tra grunge e stoner rock.

Foto di Davide Ferrazzi
Avete alle spalle sette anni di musica, di attività live e in studio. Come è cambiato (se è cambiato) il vostro suono in questi anni e in quale direzione sta andando? Chi si occupa di comporre i testi? 
Simo: Il suono è migliorato... Grazie alla nostra maggiore esperienza musicale è diventato più ”grosso/compatto”. I testi vengono scritti da me e dal Cina.

Nel 2010 un album, nel 2011 l'EP “Icarus” per la “Go Down Records”. Entrare a far parte della famiglia delle etichette indipendenti ha rappresentato una svolta per la diffusione della vostra musica? Che vantaggi avete avuto nell'entrare a far parte di questa famiglia?

Simo: Si ha un po' più di visibilità sulle riviste e tra gli addetti del settore.
Berna: Grazie alla distribuzione curata dalla Go Down, il nostro EP ha avuto ottime recensioni da parte di fanzine online italiane, tedesche e americane e riviste cartacee italiane quali “Rumore” e “Vincebus Eruptum”. Inoltre il pezzo “Icarus” è stato inserito in una compilation curata da un blog americano, “The Soda Shop” e trasmessa in podcast dall'emittente statunitense “Grip of Delusion Radio”.
 
Siete di Roverè della Luna, paesino sulla linea di confine tra Trentino e Alto Adige; avete
Foto di Davide Ferrazzi
registrato a Laives (BZ) ma suonate un po' di qua e un po' di là della “stretta” di Salorno, conoscete gli ambienti musicali di entrambe le province. Quali sono le differenze, (i pregi o i difetti) che avete trovato negli ambienti musicali trentini e altoatesini?
Simo: Mi sembra che in Alto Adige ci sia più fermento, soprattutto per l'organizzazione di eventi. In Trentino c'è una bella unione a livello di amicizia tra molte band.  

Avete già avuto più occasioni di esibirvi anche all'estero. Come è stata l'esperienza oltreconfine? Pensate che possa essere la strada giusta da percorrere per molte bands della nostra regione?
Foto di Francesca Padovan
Simo: Sicuramente un altro ambiente musicale, c'è molta più attenzione alla qualità della musica che le band propongono indipendentemente dal nome, c'è più interesse verso la musica suonata dal vivo in generale. 

 Nel resto d'Italia alcuni grandi festival musicali sono stati trasferiti o congelati (penso all'Heineken Jammin' Festival, al Rock in IdRho annullati o al Rototom “fuggito” in Spagna) invece Bolzano quest'anno sarà in controtendenza ed avrà il suo bel festival d'agosto, il FULL TENSION ROCK FESTIVAL che vedrà anche i Fango sul palco con Il Teatro Degli Orrori e Deftones. Pensate che potrà essere una bella occasione per veder crescere l'interesse per la musica live in regione?

Simo: Lo speriamo...!

Un'ultima domanda, (ma quella più importante per una “ficcanaso” come me): ci potete fare delle anticipazioni sui vostri nuovi progetti? Insomma state lavorando ad un nuovo album? 

Simo: Abbiamo tre canzoni già registrate che proponiamo anche live ed altri pezzi nuovi che non suoniamo ancora dal vivo, alcuni di noi sono abbastanza impegnati in altri progetti, non prevediamo l'uscita di un disco in tempi brevi.


 

sabato 10 agosto 2013

FRANCESCO CAMIN - Un Cenerentolo con zampe da lupo!




Una favola, dove per vivere è sufficiente un sacco con dentro qualche vestito, una capanna, un lago, una barca e un paio di ciabatte. Non servono smartphone, e-mail o altre diavolerie moderne: i messaggi si mettono dentro una bottiglia e si affidano alle onde di un lago. Una favola, dove se vuoi navigare lo fai per davvero, con una barca, con un solo remo e non su Internet. E' questa l'atmosfera fiabesca "in salsa trentina" che si respira nel nuovo videoclip del cantautore Francesco Camin. 
Il regista Stefano Bellumat (conosciuto anche come Joe Barba) è diventato ormai  "un sarto" di alta moda: è riuscito a vestire il pezzo di Camin con un abito su misura. Mi sono domandata spesso quale sia il segreto per la buona riuscita di un video musicale: è più importante avere "il pezzo giusto" o sono le immagini che fanno la differenza? Dopo aver visto questo video, ho finalmente capito che  il segreto sta nel riuscire a "calibrare" le immagini sul pezzo, carpirne la giusta atmosfera e creare quel perfetto equilibrio tra musica e immagini. 
Il videoclip "Vorrei vivere sopra gli alberi" poteva essere registrato solo in mezzo alla Natura, quella con la N maiuscola: i laghi trentini di Ledro e di Caldonazzo. Il video esce quasi in contemporanea con la notizia della vittoria di Francesco al concorso Lunezia nella categoria nuove proposte.
Il premio Lunezia è "il conferimento al valore musical-letterario delle canzoni italiane", così c'è scritto sul sito, insomma, un premio di qualità! La giuria è composta dal fior fiore di professoroni, critici musicali, esperti del settore. E' un premio a livello nazionale, che ad alcuni, in passato, ha fornito la chiave d'accesso per partecipare ai concorsi canori conosciuti al grande pubblico. Entrare in finale vuol dire far ascoltare il proprio pezzo ad un pubblico più vasto, dalle frequenze di Radio Rai; non male, in termini di visibilità, per chi cerca di far emergere la propria voce in un mare di cantautori esordienti! La mia curiosità è sempre forte, lo sapete, ed allora ho contattato direttamente il cantautore e il regista " d'alta moda", scoprendo così che... 
 
Francesco Camin e Stefano Bellumat
Francesco, che effetto fa vincere il Premio Lunezia Nuove proposte, e ancora, che effetto fa sentire il proprio pezzo dalle frequenze di RadioRai?

FC: La risposta che sto dando in questi giorni alla domanda “che effetto fa aver vinto la sezione Nuove Proposte del Premio Lunezia?” è: “Una gran botta”. E' proprio così, un'ondata di energia che ti travolge e un po' ti disorienta; in ogni caso si tratta di energia positiva, vibrazioni positive che ti spingono a fare sempre meglio. Sentire il proprio pezzo su RaiRadio1 e sentire parlare del proprio progetto in diretta nazionale è divertente, ma la cosa più piacevole per quanto mi riguarda è aver vinto il primo premio ad una rassegna seria, condotta da gente seria, organizzata. Un premio riconosciuto da tutto il panorama musicale italiano, una nota di merito non indifferente.

Era molto tempo che pensavi ad un video per far conoscere la tua musica o è stata un'esigenza emersa a seguito della vittoria nel concorso?

FC L'idea del videoclip è nata più o meno a gennaio, ho scritto a Joe Barba (Stefano Bellumat) e qualche mese dopo ci siamo incontrati per redigere lo storyboard e scegliere le location per le riprese.
Il videoclip è rimasto comunque slegato dalla vittoria del concorso anche se ovviamente ora è un punto di forza del progetto, vista l'alta visibilità che può offrire youtube, ma soprattutto vista la pregevole fattura del prodotto, l'occhio e il cuore di Joe Barba sono imbattibili.

Nel video si vede che hai una certa confidenza con la barca e remi in piedi come i gondolieri. Ma in
Durante le riprese del video
veste di attore, ti sei trovato a tuo agio davanti alla telecamera? E' stato divertente?
Chi ha collaborato con voi per la buona riuscita del video?

FC: Il mio agio con i remi in mano è assolutamente mascherato! Il montaggio di Joe ha fatto miracoli, penso che per quei 10 secondi di navigazione che si vedono nel video siano stati girati 40 minuti di riprese; la barca andava un po' dove voleva, un po' per colpa mia, lo ammetto, un po' perchè era una bagnarola vecchia e instabile. Ad ogni modo è stato divertente, durante le riprese in mezzo al lago sono pure finito in acqua con tutti i vestiti di scena, il che ha complicato un po' le cose :)
Volevo comunque ringraziare Simone Lazzeri del Centro Nautico Ekon per la disponibilità e l'aiuto al lago di Caldonazzo e Simone Floresta per aver messo a disposizione il Museo delle Palafitte del lago di Ledro.

Dimmi cosa hai apprezzato nel lavoro del regista Stefano Bellumat

Durante le riprese
FC: In Stefano ho apprezzato in primis le idee, lo stampo che ha voluto dare al clip mi piace molto, la volontà di creare un prodotto che può anche essere svincolato dalla musica, una storia che viene raccontata attraverso immagini, senza parole o spiegazioni. E' una cosa importante riuscire a trasmettere attraverso la propria arte un concetto, senza dover “spiegare” il significato dello stesso con un preambolo tipo: “Questa canzone parla di...” oppure “Questo videoclip racconta di come...” Riuscire ad evitare spiegazioni per introdurre il proprio lavoro è una cosa importante per me. Ciò che si propone, per come la vedo io, deve essere chiaro e semplice, e penso che la collaborazione con Stefano abbia portato buoni frutti.

Ma sentiamo anche il regista!
Il regista Stefano Bellumat con la sua compagna
Stefano, quanto tempo ci hai messo a scrivere lo storyboard per questo video che alla fine è un girato di poco più di tre minuti? Hai usato qualche tecnica speciale per le riprese? Ci sono state alcune scene che hai dovuto riprendere più e più volte? 

SB: Le idee degli storyboard mi consumano, ed anche nel video in questione, ho speso molto tempo a riflettere sul taglio da dare al tutto. Fondamentale è stato approfondire l'amicizia con Francesco scoprendo così una sfaccettatura scout/samaritana/bucolica che ho cercato di riprodurre nel video. Al di là di idee o tecniche, per me risulta fondamentale vestire al meglio il video sull'artista. Abbiamo notato che il video è piaciuto molto alle donne: un sinonimo di una sensibilità onirica, una favola Disney in salsa trentina.
La tecnica utilizzata è stata quella di non pensare ai rischi di alcune inquadrature: il rischio di bagnare la camera è stato potenzialmente molto elevata.
Palafitte al lago di Ledro






Beh, che dire? Complimenti ragazzi ... Però, riguardando attentamente il video...Accidenti Francesco! Ma... CHE PIEDI GRANDI che hai!!  Oh, accidenti! Che ORECCHIE GRANDI e che BOCCA GRANDE che HAI!! Il colore del vestito della ragazza... Ma senti, Joe Barba, ma era Cenerentola  o Cappuccetto Rosso!?!






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Francesco Camin www.francescocamin.com
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